L’orto: patrimonio mondiale dell’umanità!

L’orto: patrimonio mondiale dell’umanità!

Tutti dovrebbero avere la possibilità di coltivare un orto

Coltivare è un gesto antico, arcaico, sapiente. Non a caso coltivare e cultura hanno la stessa etimologia, dal latino colĕre, appunto coltivare.

Coltivare un orto significa coltivare un sapere, una conoscenza che ha a che fare con dei gesti precisi e coscienti.

Coltivare significa imparare. Imparare a conoscere sé stessi innanzitutto, gli esseri viventi, il funzionamento di una comunità (biologica), l’importanza di curare un bene collettivo (l’ambiente) che spesso dimentichiamo nelle nostre vite complicate.

Tutti dovrebbero avere la possibilità di coltivare un orto, un pezzo di terra, proprio o in affitto, anche piccolo: la dimensione non conta, bastano 30 mq.

Coltivare l’orto: riscoprire le tradizioni locali e familiari

Coltivare un orto è un’attività che coinvolge non solo l’abilità manuale, ma stimola anche le conoscenze scientifiche e lo sviluppo del pensiero logico. Prendersi cura di un orto implica attenzione ai particolari, ai tempi d’attesa, educa alla pazienza ed alla lungimiranza.

La scelta dei prodotti da coltivare, inoltre, aiuta a riconoscere le tradizioni locali e familiari. Coltivare l’orto unisce l’approccio creativo e l’educazione ambientale, consente di avvicinarsi alla vita all’aperto, al rispetto dei tempi della natura, all’impegno, alla regolarità ed alla determinazione, permette l’osservazione diretta dei fenomeni naturali favorendo l’integrazione uomo-ambiente. L’orto è da curare come un piccolo fazzoletto di natura.

L’orto è un laboratorio vivente dove manualità e conoscenza possono esprimersi sperimentando odori, colori, sapori e sensazioni diverse ma sempre legate dalla passione per la terra.

Un’ora nell’orto al giorno leva il malumore di torno

Seminare o trapiantare, seguire l’accrescimento della pianta, prendersene cura ogni giorno fino a raccoglierne il frutto migliora la percezione delle proprie capacità, ci fa credere di più in noi stessi perché rende concreto il nostro impegno.

Coltivare l’orto è un’attività senza controindicazioni se non quella che una volta iniziata è difficile smettere. L’orto va bene da 0 a 101 anni ed è democratico perché va bene per tutti: poveri, ricchi, bianchi, neri, gialli.

L’orto va bene da 0 a 101 anni ed è democratico perché va bene per tutti: poveri, ricchi, bianchi, neri, gialli.

Ci dovrebbe essere un orto in ogni scuola, carcere, contrada, quartiere, paese, città. Ci dovrebbe essere un orto in ogni terrazzo o balcone. Il nostro pianeta sarebbe più verde, più colorato; la gente sarebbe più felice, sorridente, più sensibile, meno aggressiva, socializzerebbe di più e meglio, forse anche senza categorie e preconcetti.

L’orto eleva l’ingegno, il carattere, la salute, la fiducia in sé stessi; l’orto dovrebbe essere patrimonio mondiale dell’umanità!

In fin dei conti sono un inguaribile ottimista: mi piace pensare che coltivando un orto saremmo tutti più rispettosi della natura, del prossimo e, soprattutto, di noi stessi!

Allora la prossima volta che al semaforo vi manderanno a zappare … rispondetegli con un sorriso 😊

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